Il critico Eric Asimov che cura la rubrica culinaria “Dining & Wine” per il New York Times: propone cheap pizzza e champagne…
Asimov vuole provocare e far emergere oltre alla pizza prodotta industrialmente: «una farina di qualità, pomodorini di San Marzano, mozzarella di bufala, sale marino, basilico fresco e un extravergine scelto portano a un risultato vicino alla perfezione. Una pizza Margherita di qualità è un’idea platonica, elegante nella sua semplicità».
Oltre la provocazione dello champagne la pizza si posa con mille bevande: birra, bibite gassate e… vino!
Asimov propone:
Rossi: Gragnano, Lambrusco, Barbera, Dolcetto, Sangiovese, Aglianico, Valpolicella e Savuto, senza trascurare i siciliani Frappato, Cerasuolo e Nerello Mascalese, o proposte non italiane, come Beaujolais, Côtes du Rhône e l’austriaco Zweigelt.
Bianchi: vini campani come Falanghina e Fiano d’Avellino, ma anche Soave e Riesling secco